0 Comments

Foto di Leonard J. DeFrancisci


Le “head fake” (letteralmente “finta”, come quando in molti tipi di sport si finge con la testa e il corpo di andare da una parte, per poi dribblare l’avversario dall’altra) sono puntate strategiche in cui uno scommettitore scommette sul lato opposto a quello su cui vuole realmente puntare. Lo scopo è nascondere le proprie intenzioni reali e manipolare la linea (spread o totale punti) per ottenere una quota più vantaggiosa sulla scommessa successiva.

Caso Pratico: WNBA All-Star Game (Luglio 2021)

Un gruppo di scommettitori esperti (“syndicate”) prevedeva che la partita tra le All-Star della WNBA e la Nazionale femminile di basket USA (in preparazione per le Olimpiadi) sarebbe stata a basso punteggio per via dell’allenamento alla difesa aggressiva da parte della squadra nazionale. Si aspettavano che alcuni bookmaker commettessero l’errore di pubblicare un totale punti troppo alto (tipico degli All-Star Game “senza difesa”).

La “Head Fake”. Quando Circa Sports (Las Vegas) pubblicò un totale di 248 punti, il syndicate – convinto che il totale reale fosse di diversi punti inferiore – fece una puntata massima (“limit bet”) sull’OVER. Perché? Il membro incaricato era uno “sharp” (scommettitore esperto ed influente). La sua scommessa su OVER fece credere ai bookmaker di aver sottovalutato il totale. Il risultato fu che Circa alzò il totale a 252 punti, e altri bookmaker in tutto il mondo (dal Costa Rica al New Jersey) copiarono la linea, fissandola attorno a 250.

Poi entrarono in azione gli altri membri del syndicate. Con il totale artificialmente gonfiato, il syndicate scommise massicciamente sull’UNDER, su tutte le piattaforme disponibili. Esito finale: La partita finì 93-85 (totale: 178 punti) e il syndicate guadagnò ingenti somme.

“È stato un caso unico, una tempesta perfetta”, commentò un membro anonimo del syndicate.

Come Funzionano le Head Fake (Esempio)

Uno scommettitore influente vuole scommettere su Duke +3 contro North Carolina.

Effettua una scommetta di $50.000 su North Carolina -3 (la head fake) presso un bookmaker “sharp”, uno di quelli le cui quote vengono seguite dagli altri.

Il bookmaker, credendo di aver sbagliato la linea, sposta lo spread a North Carolina -3.5.

Lo scommettitore, o suoi collaboratori, ora punta $400.000 su Duke +3.5 (la scommessa reale), sui bookmaker che hanno seguito la linea, ottenendo mezzo punto in più di vantaggio.

Contesto Storico e Figure Leggendarie
Billy Walters è stato il “maestro” delle head fake. Negli anni ’80-90, le sue mosse ingannevoli influenzavano i mercati delle scommesse statunitensi. “Se una squadra vinceva, Billy era da quella parte. Se perdeva, era una sua head fake” diceva “Fats”, collega scommettitore.

Negli anni ’80 le linee aperte dallo Stardust (Stardust Casino, Las Vegas) determinavano le quote a livello nazionale. Gli scommettitori usavano head fake presso lo Stardust per manipolare le linee in tutto il paese.

Perché le Head Fake Sono Efficaci anche Oggi?

I bookmakers seguono attentamente il Don Best Screen: uno schermo globale che mostra in tempo reale le quote di centinaia di bookmaker. Quando una linea si muove su una piattaforma influente, molti degli altri bookmaker la copiano automaticamente.

I tempi adesso sono strettissimi. Le head fake moderne hanno breve durata. I bookmaker hanno pochissimo tempo per distinguere una mossa reale da un inganno. Adesso molti utilizzano algoritmi studiati per capire questi pericoli. La sfida per i Bookmaker è risolvere il dilemma: spostare la linea dopo una grossa scommessa (rischiando di farsi manipolare) o tenerla (rischiando di essere sovraesposti).

Quindi si presentano ancora opportunità nel betting moderno. Con il proliferare dei bookmakers, non tutti sono capaci di stimare autonomamente, almeno entro intervalli di confidenza ragionevoli, le probabilità di tutti gli esiti. La mancanza di fiducia nelle proprie linee spinge i bookmaker a copiare quelle altrui, rendendoli vulnerabili.

“Se il bookmaker avesse totale fiducia nella sua linea, le head fake non funzionerebbero. Ma oggi questa fiducia non c’è più”, dice Art Manteris, storico bookmaker di Las Vegas. Non gli si può dar torto, visto come tanti bookmaker si affannano a modificare le quote in reazione a semplici variazioni nel mercato.

Le head fake restano un’arma potente per i syndicate di scommettitori esperti, soprattutto in mercati “piccoli” (es. WNBA, NCAA) dove le linee sono meno stabili. Finché i bookmaker continueranno a copiare le quote altrui, queste strategie ingannevoli faranno parte del gioco.

“Le head fake sono un elemento fondamentale delle scommesse. A volte ci cascano pure i migliori”, dice Shane Sigsbee di ImawhaleSports.

Decoy betting

Questa tecnica è conosciuta anche come decoy-betting, termine usato nel Regno Unito, dove era messa in pratica da grandi scommettitori come Patrick Veitch. Il famoso scommettitore inglese la descriveva scherzosamente come “il gioco del gatto e del topo”. Ma rimane un gioco per pochi. Noi comuni scommettitori mortali, le cui singole puntate non spostano la quota di una virgola, possiamo solo osservare ed ammirare quello che combinano gli dei del betting.

Related Posts